Tutti gli articoli di admin

Calcio, la lezione della Lega Pro: i tifosi diventano proprietari delle squadre

Razzismo e squalifiche, proteste e ricatti: il caso della chiusura di San Siro per i cori di “discriminazione territoriale” ha scatenato il caos in serie A, con gli ultrà che minacciano di far chiudere tutti gli stadi, e i presidenti che parlano di “società in ostaggio”. Ma mentre ai piani alti del mondo del pallone si consuma la frattura fra tifosi, club e istituzioni, il calcio italiano prova a ripartire dal basso: in Lega Pro le tifoserie organizzate diventano proprietarie delle loro squadre. O almeno di una piccola parte delle quote societarie. Continua a leggere

Evento Supporters in Campo – Lega Pro del 7 ottobre 2013. Il coinvolgimento attivo dei tifosi nella proprietà e nei processi decisionali delle società

In data 7 ottobre 2013, ha avuto luogo un importante dibattito nel contesto del convegno promosso congiuntamente da Supporters in Campo e Lega Pro dal titolo “Supporters’ trusts, Lega Pro: occasione per un nuovo rapporto Club e tifosi. Anche in Italia da oggi si può, per un progetto di gestione del calcio moderno”, convegno al quale hanno partecipato Supporters Direct Europe (organizzazione pan-europea di tifosi alla quale Supporters in Campo è affiliata), la FIGC, la Lega Nazionale Dilettanti, l’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, il CONI, la Scuola Superiore di Polizia, numerosi Club di Lega Pro, i supporter trust e alcuni Club di Lega Nazionale Dilettanti.  Continua a leggere

La Gazzetta dello Sport: Vai allo stadio? Auguri…

Troppa burocrazia, comprare biglietti è quasi impossibile

Tessera del tifoso, divieti, documenti: quanti disagi
Iter da snellire e nuove tecnologie da sfruttare

(Marco Iaria)18 agosto 2013, un’ordinaria domenica di mezza estate. Fuori dal Meazza, prima di Inter-­Cittadella, centinaia di tifosi tentano invano di acquistare un biglietto: famiglie in coda lottano contro quel mostro che è la burocrazia e, dopo un po’, tornano a casa delusi. Qualche ora più tardi, dentro l’Olimpico, centinaia di pseudo­tifosi della Lazio non la smettono di fare buu ai giocatori neri della Juventus, protetti da uno stato di impunità. Ripensando a quei due fotogrammi si rafforza il sospetto: c’è qualcosa che non va nella gestione del pubblico da stadi se, in nome del sacrosanto principio della sicurezza, si finiscono per punire le persone perbene più di quanto non si riesca ad allontanare dai nostri campi quella sparuta minoranza che, ormai impossibilitata ad esercitare la violenza fisica, ripiega su quella verbale. Continua a leggere